Nonostante l'inverno by Christian Donlan

Nonostante l'inverno by Christian Donlan

autore:Christian Donlan [Donlan, Christian]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Ponte alle Grazie
pubblicato: 2020-07-03T06:36:34+00:00


«Mi limito a osservare, niente di più»

Jean-Martin Charcot e la scoperta della sclerosi multipla

Oggi è possibile vederla su Google Maps, vicino alla riva della Senna. «Pitié Salpêtrière» dice la didascalia sovrapposta a questa rappresentazione dell’ordine, costruita con ali di pietra color crema che si diramano da una cupola centrale. Qualcuno gentilmente vi ha aggiunto una nota: «Clinica universitaria con una storia turbolenta».14

In passato la Salpêtrière fu una fabbrica di polvere da sparo, poi un luogo in cui abbandonare i poveri e i matti. Una prigione per prostitute, celebre per il numero di ratti che ospitava. Intorno al 1650 diventò un ospedale che nel corso degli anni continuò ad ampliarsi sopravvivendo a un assalto durante la Rivoluzione. Fu qui che negli anni Sessanta dell’Ottocento Jean-Martin Charcot, con la collaborazione del collega Edmé Félix Alfred Vulpian, trasformò lo studio e la classificazione delle malattie neurologiche in una scienza.

Cerco di immaginarmi Charcot al lavoro, durante le visite del mattino, seduto in un piccolo studio dalle pareti nere, illuminato da un’unica finestra.15 In quell’ambiente essenziale e un po’ minaccioso, Charcot esaminava le pazienti in piedi davanti a lui. Di rado parlava; a volte batteva la mano sul tavolo mentre osservava tutto con i suoi occhi scuri. Negli ultimi anni, quando la sua fama crebbe, prese a fare lezioni sulle malattie da lui scoperte che richiamavano medici fin dal Giappone e dagli Stati Uniti, così come giornalisti, scrittori e stelle del teatro.16 Negli anni Ottanta dell’Ottocento ebbe Freud come studente per un breve ma fondamentale periodo, esercitando un’enorme influenza sullo psicanalista. Prima di tutto questo, nell’arco di pochi decenni descrisse il morbo di Parkinson e la sclerosi laterale amiotrofica. Cominciò descrivendo nel 1868 la sclerosi multipla, a cui diede il nome di sclérose en plaques, «sclerosi a placche».

Nato a Parigi nel 1825, Charcot era il primogenito di un artigiano che costruiva carrozze. Cresciuto in mezzo agli artisti, ebbe la tentazione di darsi alla pittura, ma la medicina garantiva più soldi e maggiori opportunità di migliorare il proprio stato sociale.

All’inizio era uno studente come tanti, ma quando fece domanda per il tirocinio, fu descritto come un individuo «sopra la media in quanto a conoscenze, capacità e zelo».17 Forse lo zelo fu l’elemento cruciale della sua gioventù. Charcot era uno sgobbone incredibile, pubblicava saggi con regolarità e seguiva i progressi internazionali in un’epoca in cui la medicina era spesso segnata dal provincialismo.

Nel 1861 trovò il laboratorio ideale: la Salpêtrière. Quando vi giunsero Charcot e Vulpian (Charcot in precedenza aveva fatto pratica qui nel 1852 raccogliendo dati per la sua tesi sull’artrite), la Salpêtrière pareva più un villaggio che un ospedale, con le sue cinquemila pazienti, in larga parte anziane, molte delle quali etichettate con la diagnosi generica di epilessia. Charcot e Vulpian fecero subito un inventario delle donne affidate alle loro cure usando nuove tecnologie, come la fotografia, per tenere un registro delle pazienti. Lo scopo iniziale era quello di classificare i malati in base ai sintomi. Solo così, infatti, i due medici avrebbero potuto indagare sulle cause dei disturbi.



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